Questa newsletter è più breve del solito e contiene un regalo, ti invito a leggerla e scaricare il nostro omaggio. Se sei tra le persone che preferiscono ascoltarla ti rassicuro: dalla prossima torna anche la versione audio!
Giocare è molto di più
Una notizia bellissima (in anteprima assoluta)
Il nostro regalo per te, da scaricare subito
Giocare è molto di più
“The opposite of play is not work — the opposite of play is depression,”
“L'opposto del gioco non è il lavoro – l'opposto del gioco è la depressione.”
Questa è una celebre frase del professore emerito Brian Sutton Smith, che ha dedicato gran parte della sua vita e del suo lavoro allo studio del gioco, della sua storia e dell'impatto che può avere in vari ambiti della nostra vita. Giocare e divertirsi influenza positivamente il benessere fisico, mentale e relazionale.
Attraverso il gioco i bambini esplorano il mondo, sviluppano abilità cognitive e sociali, imparano a risolvere problemi, a collaborare, a comunicare efficacemente e a comprendere il valore delle regole. Addirittura, le neuroscienze hanno dimostrato quanto il gioco impatti positivamente la crescita e lo sviluppo stesso del cervello.
Nel gioco gli adulti trovano un modo per ridurre lo stress, migliorare l'umore, sfogare tensioni, aumentare la creatività, ricaricare le energie e sentirsi appagati.
Giocare insieme consente di rinforzare i legami, creare ricordi e costruire fiducia.
Eppure, tra responsabilità crescenti, la percezione che il gioco sia qualcosa di infantile, la cultura del “prima il dovere e poi il piacere” in un contesto sociale in cui il dovere non finisce mai e la concorrenza sleale e pervasiva della tecnologia nella nostra vita, crescendo dimentichiamo presto come si gioca e ci convinciamo che sia meglio così, perché in fondo non si tratta d'altro che di una perdita di tempo. E invece stiamo perdendo una competenza fondamentale, come esseri umani e come genitori.
Stuart Brown, fondatore del National Istitute for Play, in un famoso TEDtalk del 2008 disse:
“If the purpose is more important than the act of doing it, it's probably not play.”
“Se lo scopo è più importante dell'atto di farlo, probabilmente non è gioco.”
Ecco: facciamo una gran fatica a fare qualcosa che non abbia uno scopo, arte in cui invece i nostri bambini eccellono. Quante volte ti verrebbe da dire che quello che fanno “è inutile”, “non serve a niente” o “non ha senso”. Se è inutile, forse è proprio gioco puro, esplorazione pura. E allora se ti serve un motivo per giocare e lasciar giocare, ricordati che è un elemento fondamentale della crescita e della maturazione dei bambini. Tra l'altro nel mio lavoro con i genitori vedo ogni giorno quanto aumentare la giocosità in famiglia abbia anche un effetto positivo sull'umore di tutti e sulla disponibilità a collaborare da parte dei bambini.
P.S. Se non ami giocare con i tuoi bambini sappi che è una sensazione diffusa e questa newsletter non vuole farti sentire in colpa.
Fai quello che puoi e per il resto rispetta il loro desiderio e bisogno di giocare:
anche se non sei tu a farlo con loro, basta che lo facciano!
Parent coaching
Se vuoi capire come portare più leggerezza in casa senza però perdere il controllo “della nave”, se vuoi sentirti un punto di riferimento sia per chiarezza che per complicità, possiamo lavorarci insieme in un percorso di parent coaching.
Scopri di più visitando il mio sito e scrivimi per prenotare una chiamata conoscitiva gratuita in cui iniziare a raccontare cosa desideri migliorare o cambiare nella relazione con i tuoi bambini. Puoi scegliere un percorso individuale o in coppia. Ti aspetto!
elisa@ilgenitoreconsapevole.it
Una notizia bellissima - in anteprima assoluta!
A ottobre (dal 18 al 20 per la precisione) terrò un ritiro di yoga e genitorialità consapevole insieme a Beatrice Mazza in un luogo stupendo, in mezzo alla natura ma a un'ora da Milano. Beatrice è bravissima e io sono onorata di poter lavorare con lei. Passeremo insieme due notti, 6 pasti e numerosi momenti di condivisione e lavoro. Il ritiro è aperto a mamme e papà di bambini di tutte le età. Qui trovi maggiori informazioni.
Per le prime 8 persone che si iscrivono ci sarà un prezzo speciale di 440€ comprensivo di tutto quello che trovi nella scheda dell'evento. Non vedrai questa offerta sul sito perché è riservata a chi riceve la newsletter.
Vieni? Dai vieni!
Il nostro regalo per te
Da quando abbiamo creato le card 24 cose di cui sono capace, che sono state accolte da voi con enorme entusiasmo e bellissime parole di ringraziamento, io e Silvia abbiamo avuto voglia di farvi un altro regalo.
Ci abbiamo lavorato per mesi nei nostri ritagli di tempo e oggi eccolo qui. Si tratta di un gioco da fare in famiglia, quella stretta o quella allargata. L'ispirazione di partenza è il gioco dell'oca ma abbiamo scritto le istruzioni con il desiderio di farvi divertire, di farvi parlare e di farvi ridere con i vostri bambini.
Abbiamo creato due versioni, una da usare se giocano bimbi tra i 3 e i 6 anni e una dai 6 in su. Tutto quello che devi fare è
cliccare il link qui sotto
scegliere la versione che preferisci (“piccoli” o “grandi”)
scaricare il regolamento, il tabellone e le pedine
stampare tutto (a casa o in copisteria)
tagliare dado e pedine
incollare il dado (se hai in casa un dado potete usare quello. Nel regolameto “grandi” diverse altre idee)
iniziare a giocare!
Ci piacerebbe tantissimo ricevere commenti, racconti e foto: scriveteci vi mail o taggateci sui social! Siamo @ilgenitoreconsapevole e @silvia_bes
Chi è Silvia?
Se sei qui e non conosci Silvia, lascia che te la presenti: Silvia è una mamma, un'illustratrice e una libera professionista nel settore della comunicazione. È una persona dolce, riservata e avventurosa con una passione per i viaggi on the road. Ha una splendida newsletter illustrata che parla proprio di viaggi e si chiama giretti disegnetti. Seguila se non lo fai già, è un bel modo per ringraziarla di questo regalo!
Le vostre storie
Nell'ultima newsletter ho fatto questa domanda:
Mi racconti qualcosa che hai iniziato a fare dopo essere diventata mamma o papà?
Ti lascio una selezione delle risposte che ho ricevuto.
“Dopo la prima figlia ho iniziato ad avere più rispetto per stessa e ho cambiato lavoro mentre dopo la seconda figlia, complici i kg di troppo accumulati, ho iniziato ad andare in palestra…prima pensavo che non ci fosse spazio per lo sport nelle mie giornate ma ora, con un briciolo di organizzazione tra e me mio marito, il tempo lo trovo sempre!” Serena
“Ho iniziato yoga da quando sono mamma e devo dire che ne trovo un beneficio grande!” Antonella
“Ho iniziato a uscire con le amiche. Prima uscivamo molto più in coppia, ora marito a casa con bimbo e io ogni tanto riesco a prendere un aperitivo con amicizie nuove (mamme di bimbi del nido, una nuova vicina ecc)” Eleonora
“Ho cominciato a guardare alla città come ad un posto pieno di "ostacoli".. marciapiedi troppo alti e senza rampe, macchine in parcheggio selvaggio, attraversamenti pedonali come il far west e questo mi ha messo in contatto con tutta una serie di "fragili" che ho cominciato a guardare come degli eroi per affrontare ogni giorno 1000 difficoltà per non rinunciare ad un pezzetto di vita.” Giusy
“lo da quando sono diventata mamma RIDO. Mio figlio è davvero simpatico, continua a fare cose buffe. Non ho mai riso così tanto!” Ale
“Ho iniziato a leggere molto più concentrata, e quindi di più. Ho sempre letto molto, ma prima potevo farlo sempre, ora no. Quindi quando posso, lo faccio al meglio e con mia sorpresa ho aumentato titoli e argomenti letti all'anno rispetto a prima di essere mamma.” Lucia
“Ho iniziato a fare gite più semplici e vicine scoprendo realtà della mia regione stupende che altrimenti non avrei considerato.” Serena
E poi ci sono questi messaggi. Guarda come si assomigliano…
“Da quando sono mamma ho iniziato.. oddio è molto più facile elencare le cose che ho smesso di fare… Ho iniziato a mettermi solo scarpe comode, e a pensarci bene anche vestiti. Ho iniziato a studiare temi relativi a pedagogia, psicologia, femminismo e studi di genere, comunicazione e linguaggio ampio. Ho iniziato a conoscermi meglio, mettermi in discussione. Ho iniziato psicoterapia, anche perché ho capito di averne bisogno.” Lia
“La cosa strana della tua domanda è che provando a rispondere mi venivano in mente solo cose che ho fatto in meno, o che ho ridimensionato. (…) Non ho più aggiunto cose nuove, ma ho solo cercato di non perdere quelle vecchie.” Marco
“Mi hai mandato in crisi con la domanda finale che continua a girarmi in testa, perché mi vengono in mente solo cose che ho smesso di fare dopo la maternità, a parte quelle legate all'essere madre...” Elisabetta
“Ciao, io purtroppo quando sono diventata mamma ho smesso di fare praticamente tutte le mie cose preferite: yoga, acroyoga, viaggiare... ora mio figlio ha 2 anni e ancora non riesco a riprendere.” Alice
Ti abbraccio.
Grazie come sempre della partecipazione e se ne hai voglia, ti lascio con un'altra domanda.
Pensa alle persone con cui oggi ti piace passare il tempo. Cosa ti piace di loro? Che caratteristiche hanno? Cosa le rende più apprezzabili di altre in questo momento della tua vita? Come ti senti quando sei con loro?
Grazie!
Elisa
Io ho l'impressione che spesso si confonda il gioco con l'intrattenimento. Nella mia bolla, almeno, vedo centinaia di consigli su come "incitare" il gioco simbolico, tutte cose che richiedono che sia l'adulto a prendere l'iniziativa e orchestrare il tutto. Nella mia esperienza, i miei figli (che possiedono solo tre tipi di giochi: lego, peluche e carta e pennarelli, oltre ai libri) hanno un bisogno profondo di gioco simbolico indisturbato, vedo che lo utilizzano per "riordinare" quello che succede loro durante la giornata. Adulti rigorosamente vietati: "STIAMO GIOCANDO! Mamma vai via!"
Grazie del regalo!! 💝